Omelia alla Città di Chieti Festa di San Giustino, 11 Maggio 2005

12-05-2005

Nel mondo della Bibbia il nome porta con sé una vocazione, un destino. Ecco perché nella tradizione cristiana la scelta di un Patrono, il cui nome viene legato a una persona, a una città, a un popolo, non è mai senza significato. Così è anche per il nostro San Giustino: nella sua storia di fede e di amore si può riconoscere inscritta la nostra vocazione, tracciato quasi il nostro destino. Figlio della città di Teate, Giustino già molto giovane aveva cercato la solitudine con Dio in un eremo sui monti della Maiella. Lì, aveva gustato per alcuni anni la pace dello stare nascosto con Cristo nel cuore del Padre, in una continua meditazione delle Scritture, nella lode e nell’intercessione per la Chiesa e per l’umanità. Gli eventi drammatici del IV secolo vennero ad incidere profondamente sulla sua vita: nel mondo cristiano – da poco uscito allo scoperto con la ‘pax costantiniana’ – un conflitto agitava le coscienze e le comunità.