La giustizia e la bellezza di Dio

Lettera pastorale per l'anno 2021-2022

Con la riflessione sulla giustizia si conclude l’itinerario che ho proposto con le lettere pastorali degli ultimi anni, dedicate alle virtù cardinali. Queste virtù – prudenza, giustizia, fortezza e temperanza – costituiscono le attitudini spirituali che ci aiutano ad accogliere la grazia del Signore e ad agire in obbedienza alla Sua volontà. In particolare, come afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica, la giustizia è «la virtù che consiste nella costante e ferma volontà di dare a Dio e al prossimo
ciò che è loro dovuto. La giustizia verso Dio è chiamata “virtù di religione”. La giustizia verso gli uomini dispone a rispettare i diritti di ciascuno e a stabilire nelle relazioni umane l’armonia che promuove l’equità nei confronti delle persone e del bene comune. L’uomo giusto, di cui spesso si fa parola nei Libri Sacri, si distingue per l’abituale dirittura dei propri pensieri e per la rettitudine della propria condotta verso il prossimo» (n. 1807).

Quando Gesù afferma che nel giudizio finale «i giusti splenderanno come il sole» (Mt 13,43), ci fu capire come la giustizia rifletta la luce e la bellezza di Dio, perché ci aiuta a rnpportan:i a Lui e al prossimo nel modo che meglio corrisponde allo splendore della verità e alla forza contagiosa del bene. Essa chiede di dare a ciascuno il suo (“unicuique suum”, fra i principali precetti ispiratori del diritto romano) e di vivere le relazioni fondamentali dell’esistenza – quella al Signore e quella ai noslii compagni in umanità – in Illlllliera da non fare p1efe1enze o discriminazioni verso nessuno e da trattare tutti nel rispetto della loro dignità e dei loro diritti. «Non tratterai con parzialità il povero, né userai p1efe1enze verso il potente; ma giudicherai il tuo prossimo con giustizill», afferma il libro del Levitico (19,15). E lApostolo
Paolo, richiamando il riferimento supremo al Signore, esemplifica: «Voi, padroni, date ai voslii servi ciò che è giusto ed equo, sapendo che anche voi avete un padrone in cielo» (Col 4,1).