Comunicato circa le immagini sacre

Comunicato circa le immagini sacre e in particolare riguardo al Crocifisso
+ Bruno Forte
Padre Arcivescovo
29 maggio 2021

In alcune Chiese dell’Arcidiocesi durante il periodo pasquale il Crocifisso è stato sostituito dalla figura a tutto tondo del Cristo risorto con in mano il vessillo della vittoria sulla morte. Questa sostituzione non è corretta. È bene ricordare in tal senso quanto affermato nel comunicato del 2 maggio 2015 a firma del Vicario Episcopale per l’Area Sacerdotale, Mons. Fabio Iarlori, con approvazione arcivescovile: “Tra le immagini sacre poste alla venerazione dei fedeli occupa il posto più insigne l’effige del Crocifisso. In ogni chiesa mai potrà mancare tale immagine che, secondo le norme del Messale deve essere la Croce con l’immagine di Cristo crocifisso (cf. Ordinamento Generale del Messale Romano, 117). Questa sia posta in modo ben visibile allo sguardo del popolo radunato e rimanga anche al di fuori delle celebrazioni liturgiche, per ricordare alla mente dei fedeli la salvifica Passione del Signore (cf. ib., 308). Il segno proprio del tempo pasquale è il cero pasquale, fatto di cera, ogni anno nuovo, unico, di grandezza abbastanza notevole, mai fittizio, per poter rievocare che Cristo è la Luce del mondo (cf. Congregazione per il Culto Divino, Lettera circolare Paschalis Sollemnitatis, 16 gennaio 1988, n. 82). Sarà posto vicino all’ambone o sul presbiterio per tutta la durata del tempo pasquale. L’uso dell’immagine del Risorto seguirà le norme generali riguardanti le immagini sacre e mai potrà offuscare i due segni della croce e del cero pasquale”. Non è dunque consentito sostituire il Crocifisso con la figura del Risorto in atto di portare il vessillo della vittoria, immagine che in quanto tale non ha riscontro nella Parola di Dio ed è frutto di immaginazione devozionale non liturgica.