Ricordando Padre Lorenzo Polidoro

Ricordando Padre Lorenzo Polidoro

(Il Centro, 23 dicembre 2022, 16s)

Bruno Forte

Ho ancora negli occhi l’immagine del volto sorridente di P. Lorenzo Polidoro, l’anziano Frate Cappuccino morto ieri a poco più di novant’anni, che aveva voluto vedermi qualche giorno fa perché lo salutassi e lo benedicessi prima del “transito” ormai imminente. È stato un incontro breve e luminoso: l’ho ringraziato per tutto il bene che ha fatto nei tanti anni in cui ha esercitato con totale disponibilità il ministero della confessione, prima a Lanciano e poi dal 1996 a Chieti nella Chiesa di Mater Domini. Padre Lorenzo, oltre a esercitare in maniera generosa l’ascolto, sapeva consigliare, guidare e offrire la misericordia di Dio a innumerevoli figli spirituali, che da parti diverse lo raggiungevano, vedendo in Lui una guida sicura, un padre, un fratello, un amico e un confidente cui aprirsi con piena fiducia. Impegnato da giovane sacerdote per i giovani, aveva realizzato nel 1982 l’ostello della gioventù di Rosello e la nascita della Spal (Società Sportiva San Pietro Apostolo), attraverso la quale aveva aggregato intorno a sé tantissimi ragazzi, inculcando i valori della fede, dell’amicizia e dello sport.

Il suo carisma si esprimeva in tre profonde dimensioni. P. Lorenzo era anzitutto un uomo di preghiera, che quotidianamente attingeva dall’incontro col Signore la gioia che lo caratterizzava, insieme alla pazienza e alla sapienza con cui si offriva all’incontro con tutti. Uomo di grande cultura, era stato professore di filosofia in alcuni istituti superiori della città, mostrando la convergenza fra fede convinta e ragione aperta al mistero santo che ci avvolge. Infine, P. Lorenzo non aveva mai messo in secondo piano il suo essere anzitutto sacerdote, capace di attirare a Cristo innumerevoli persone, che sperimentavano grazie al suo ministero fedele la bellezza dell’abbraccio di Dio. La saggezza della sua guida lo aveva reso per tanti punto di riferimento imprescindibile. Innamorato di Cristo, amava poi la Chiesa in maniera tenerissima e fedele ed aveva più volte espresso a me, vescovo della Chiesa diocesana, tutta la sua vicinanza e comunione piena e sincera. Ora che ha raggiunto in cielo il suo amatissimo San Francesco, certamente pregherà per tutti noi e saprà far presente al Signore i bisogni della sua gente amata con la dolce fermezza che lo caratterizzava. Che riposi in pace nella bellezza del cielo e sia di ispirazione per tanti, sacerdoti e laici, come esempio di vita generosamente spesa al servizio di Dio per amore di tutti.