Essere servitori della verità e della giustizia e conciliare diritto e misericordia: con questo proposito si sono riuniti sabato 30 settembre, nell’eremo di Santo Spirito a Majella, i magistrati e gli avvocati per celebrare, col nostro Arcivescovo, il loro Giubileo. A loro Mons. Menichelli ha ricordato la necessità di svolgere il proprio compito con rigore etico e con vigile e assiduo impegno morale per ispirarsi non soltanto all’ordine obiettivo della legge ma anche alle indicazioni della propria coscienza.[[Le norme -ha sottolineato- vanno applicate alla persona: siete chiamati a far scaturire la verità perchè la legge deve servire l’uomo e non una parte della società]]. E sollecitando comportamenti di carità nell’esercizio della propria professione, ha concluso: [[Voi le chiamate attenuanti, chiamatela misericordia che non significa non dare la pena: la condanna ci deve essere, seria e certa, ma occorre che sappiate guardare alle persone per offrire loro una speranza di riscatto]].
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