Preti del terzo millennio

 Ordinati in Cattedrale 5 ragazzi

 Sono i primi preti del Terzo Millennio della nostra diocesi: Simone Calabria, di San Salvo, Giuseppe Leanza, della Trinità di Chieti, Ettore Luciani di Fossacesia, Domenico Spagnoli, di Furci, e Davide Spinelli, di Perano, sono stati ordinati ieri sera nella cattedrale di Chieti dal nostro Arcivescovo.
Cinque nuovi preti sono un evento di grazia per la nostra diocesi e per la Chiesa tutta; per questo, il settimanale diocesano «L’Amico del Popolo» ha voluto offrire ai propri lettori un quaderno monografico, 16 pagine a colori, sulle ordinazioni sacerdotali del 2001: i cinque giovani vi vengono presentati nella loro quotidianità, con le loro paure, i loro sogni, i loro ricordi. Per renderli familiari a tutti, per farli sentire vicini. E se un giorno li ritroveremo nelle nostre parrocchie, nelle nostre case, sapremo di avere di fronte degli amici: ministri di Dio, servitori della Chiesa… compagni di strada con cui condividere l’amicizia di Gesù.
«Ho sempre avuto forte dentro di me – racconta Simone Calabria – il desiderio di diventare sacerdote. La mia vocazione è nata in parrocchia, grazie al parroco don Piero Santoro, e soprattutto nell’Azione Cattolica. La mia speranza? Compiere bene il mio ministero. La mia paura? Non esserne all’altezza».
Anche la vocazione di Domenico Spagnoli è nata in parrocchia, accanto al parroco don Michele Carlucci. «Ogni giovane – ha raccontato il novello sacerdote – è attratto dalla bellezza: Gesù Cristo ne è l’unica autentica fonte. Ho visto cambiare la mia vita quando sono stato capace di amare. Avevo organizzato la mia vita, ma Gesù l’ha stravolta, mi ha reso inquieto; allora mi sono fidato: perchè non giocare tutto su Cristo e mettermi al servizio della santità? Il Signore non abbandona chi si fida di Lui, non lo lascai deluso».
Per Ettore Luciani, ragazzo tranquillo e con la testa sulle spalle, l’entrata in seminario è davvero stata una “pazzia”: «Nella mia vita – spiega – sono sempre stato indeciso. Di una sola cosa sono stato convinto: diventare sacerdote! Una paura ce l’ho, ed è quella di non farcela perchè le scelte a cui sono chiamato sono grandi».
Nella vita di Davide Spinelli, è stata invece fondamentale la figura di san Filippo Neri. «La mia – ci dice – è una vocazione quasi adulta; tutti a Perano pensavano che io sarei diventato prete, ma io vedevo il seminario con una certa paura. Ma il ricordo di mio nonno, che stava per diventare passionista e a 90 anni suonava ancora l’organo in parrocchia, e l’esperienza con un bambino celebroleso, mi hanno spinto a pensare alla mia vocazione. In seminario vissi un periodo di crisi: fu padre Girgio Finotti, di Bologna, venuto a Perano per parlare di san Filippo Neri, il fondatore del suo ordine, che mi ha accompagnato fino ad oggi dandomi la forza di andare avanti». E l’impegno verso i meno fortunati Davide lo ha conservato: sta imparando il linguaggio dei sordomuti e spera di poter lavorare con loro.
Giuseppe, invece, ha ricevuito un «segno» il giorno della cresima. «Il primo grande passo – confida – è stato entrare nella preghiera, in rapporto personale e diretto con Dio. Presto, il grande interesse e il desiderio dominante divenne quello di perseguire un progetto di bellezza e di gioia per la mia vita. Una scelta si imponeva, i richiami del Signore erano disseminati nelle mie giornate e nelle esperienze che compivo: finalmente, mi decido a compiere un passo deciso, consegno alla cura del mio parroco i desideri, i pensieri, il gustare un’esperienza del tutto speciale. Egli è stato per me una guida, un fratello, un padre che mi ha accompagnato nei primi passi della formazione al sacerdozio fino ad oggi».
Anche l’Arcivescovo ha voluto rivolgere ai novelli sacerdoti un pensiero: «Cinque giovani della nostra diocesi sono stati ordinati presbiteri il 29 giugno: sono i primi preti del Terzo Millennio della nostra Chiesa locale!
Hanno suonato a festa le campane della cattedrale di san Giustino: ogni nuovo sacerdote è il segno della fedeltà di Dio alla sua Chiesa, un dono inestimabile che il Signore, nella sua infinita bontà, ha voluto fare a tutti noi.
Cinque giovani diversi, quelli che hanno risposto alla chiamata del “Seguimi”; cinque caratteri, cinque sensibilità differenti; ma tali diversità li hanno resi uniti e li hanno spinti a confrontarsi maturando insieme nella fede per svolgere il proprio servizio di ministri di Dio. L’essere i primi preti del Terzo Millennio li carica di una responsabilità particolare: accrescere il patrimonio spirituale delle comunità che saranno loro affidate e portare, a tutti e a ciascuno, la parola di speranza che salva e dà la vita.
I novelli sacerdoti sono chiamati ad essere profezia di Dio; ad annunciare, con coraggio e prontezza, le meraviglie del Signore. Essi saranno “la fiaccola sul colle” per le loro comunità, compagni e fratelli nel portare la Croce.
Simone, Domenico, Ettore, Davide e Giuseppe sono sacerdoti di Dio per la Chiesa: a loro spetta il compito, affascinante e impegnativo, di spezzare la misericordia del Signore tra i fratelli e le sorelle, figli amati di Dio.
Ad essi il nostro augurio e per essi la nostra preghiera affinchè siano “preti secondo il cuore di Crsito”».