Istituto di scienze Religiose

 Riapertura anno accademico

 Cari sacerdoti, religiosi, sposi e operatori tutti della pastorale

All’inizio della ripresa delle varie attività pastorali e formative, desidero far giungere a tutti un accorato appello a favore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose.
La nostra diocesi può vantare, come del resto altre, questa istituzione culturale che già tanto lodevolmente, prima sotto la responsabilità dello stimato Mons. Italo Di Francesco e ora sotto quella del professor Gaetano Viccione della comunità dei Gabrielisti, ha formato molti laici offrendo ad essi quella qualificazione poi diversamente impegnata nei vari campi della pastorale.
Sarebbe per tutta la Chiesa un vero danno se l’Istituto fosse messo nella condizione di non svolgere più questa funzione formativa per mancanza di iscrizioni. Già altre volte mi sono permesso di suggerire che la specificità formativa dell’Istituto potesse essere sviluppata in prospettive pastorali più ampie.
Sono molto lieto di sapere che, ad esempio, un bel numero di laici sta frequentando il corso per la formazione di Operatori di Pastorale Familiare. Perché, allora, non pensare a formare altre figure ormai indispensabili per la pastorale stessa o comunque vicine alla vita della Chiesa?
Penso, in particolare, alla formazione dei volontari della carità, nonché alla qualificazione liturgica degli operatori delle Comunicazioni Sociali e della fotografia. Si vedono, a riguardo, delle ‘invasioni’ diseducative e antiliturgiche in occasione di celebrazioni del sacramento del matrimonio e della cresima.
Vorrei sottolineare, in particolare, la necessità della formazione delle figure liturgiche (accoliti e lettori, per esempio) e ancor più dei catechisti. Lo stesso Istituto, d’intesa col competente Ufficio Scuola, potrebbe farsi carico dei corsi di aggiornamento dei docenti incaricati dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole.
Per tutto questo, affido alla corresponsabilità di tutti questa mia preoccupazione e mi auguro che l’Istituto possa continuare a svolgere quella preziosa opera di formazione che tanto sta a cuore alla Chiesa e che risulta essere sempre più indispensabile per il confronto culturale nel quale le comunità cristiane sono sempre più coinvolte.
Lo Spirito di verità e di sapienza, effuso in ognuno di noi per i segni sacramentali, ci apra cuore e mente per comprendere ed agire.

Chieti, 4 ottobre ’01
Memoria di san Francesco d’Assisi