EDOARDO MENICHELLI

Decreto indizione del Sinodo

Prot. N. 3/XIII

DECRETO

Mai è scomparso dall’anima della Chiesa di Dio lo splendido ricordo della prima esperienza sinodale, il Concilio apostolico (cfr. At 15). Quella santa assise ha iniziato la storia del convenire ecclesiale all’insegna della convivialità pasquale, modello insostituibile della vita della Chiesa: del suo pregare, del suo meditare, del suo decidere intorno agli atti della missione.

Da allora, perciò, la costante tradizione della Chiesa universale e locale, fra i momenti forti della sua vita annovera i Concili e i Sinodi come assemblee convocate nello Spirito del Signore per rinvigorire la fede che salva (cfr. Lc 17,19), per rianimare la carità, sintesi della legge e dei profeti (cfr. Mt 7,12), per rendere ragione della speranza, che Cristo ha acceso nella storia degli uomini (cfr. 1 Pt 3,15).

Il Concilio Vaticano II, in fedele e creativa continuità con la tradizione viva della Chiesa, santa, cattolica, unica e apostolica, nella seconda parte del secolo da poco spirato, ha pensato e voluto che tutto il popolo di Dio si ponesse in uno stato di permanente cammino sinodale, riscoprendo la sua indole pellegrinale (cfr. Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, nn. 6; 44) e rinvenendo nella Comunione, carissima alla Chiesa antica, la parola centrale del suo mistero e della sua missione (Ivi, nn. 4 ; 13; 23).

Alla luce del magistero conciliare, dei successivi documenti ecclesiali e del Codice di Diritto Canonico (cfr. cann. 460-463), compiuta la mia prima Visita pastorale alla Diocesi, sentito il parere del Consiglio Presbiterale, dopo essermi ripetutamente consultato con il Consiglio dei Consultori, ho ritenuto opportuno e doveroso indire e col presente atto, avvalendomidell’autorità episcopale concessami per grazia di Dio e della Santa Sede Apostolica, indico:

IL SINODO DIOCESANO

XIII nella storia della nostra Chiesa locale di Chieti – Vasto,
chiamato a meditare su un titolo, quanto mai severo e avvincente:

Una Chiesa pellegrina sulla via della bellezza.

Riservandomi di provvedere, di mano in mano che il cammino sinodale lo richiederà, a costituire tutti gli organismi con ogni provvidenza ad essa utile e necessaria, come pure a dare le necessarie indicazioni operative per la sua adeguata preparazione in ogni sua fase e, infine, per la sua ordinata ed edificante celebrazione, chiedo fin d’ora fiduciosamente e insistentemente a tutta la Famiglia presbiterale ai Religiosi, alle Religiose, ai Laici dell’Arcidiocesi l’ausilio della preghiera, del consiglio, della riflessione e di ogni possibile e utile collaborazione.

Il cammino verso il Sinodo, che oggi ufficialmente s’inizia, si pone in continuità di proposito con l’opera pastorale svolta dagli Arcivescovi miei predecessori e intende, altresì, ricollegarsi idealmente con l’ultimo Sinodo Diocesano, celebrato dall’ancora venerato Arcivescovo G.B. Bosio, che lo celebrò nel 1958, come pure si pone nella scia luminosa delle quattro Costituzioni del Concilio Ecumenico Vaticano II, che proprio quest’anno celebra la biblica ricorrenza di quarant’anni dal suo benedetto e felicissimo inizio.

Ricordo, in questa occasione, che ho redatto il 22 ottobre 2002 una breve Lettera Pastorale Con le lampade accese, in cui ho dato pubblico annuncio al Cleroe Popolo cristiano della mia intenzione d’indire il Sinodo diocesano, e in cui sottolineavo anche alcuni aspetti dottrinali, giuridici ma sopratutto pastorali del Sinodo.

Stabilisco, infine, che l’apertura ufficiale del Sinodo avverrà al termine d’un congruo e intenso cammino diocesano di preparazione, che dovrà avvenire con le mani e con i cuori di tutti.

Ci assista Santa Maria, madre del Redentore, alla quale ci sentiamo legati con tanti titoli di devozione filiale, specialmente con quello di Madonna dei miracoli e di Madre del popolo teatino. Intercedano per noi i nostri Santi Patroni e Amici – Giustino, Michele Arcangelo, Camillo De Lellis, Francesco Caracciolo – , per renderci un cuor solo e un’anima sola nel compito comune d’edificare la Chiesa di Dio e di aiutare l’avvento del Regno di DIo sulla terra e nel tempo degli uomini.

Dispongo che di questo Decreto sia data comunicazione nelle celebarzioni eucaristiche di tutte le parrocchie, chiese e comunità il giorno 16 marzo 2003.

Chieti, 8 marzo 2003

+ Edoardo Menichelli, Arciv.

Il Cancelliere Arcivescovile
Mons.Claudio Di Liberato

Il Segretario Generale del Sinodo
Mons. Michele Giulio Masciarelli