Convegno Diocesano 2024

Convegno Diocesano 2024

I Sacramenti nella vita della Chiesa

Articolazione del convegno

Incontri preparatori
Venerdì 6 settembre – ore 18.30
Lettura delle Lettere Pastorali sui Sacramenti

Per le zone di Chieti, Chieti Scalo, Scafa e Francavilla al Mare
Parrocchia Santi XII Apostoli – Chieti Scalo

Per le zone di Guardiagrele, Casoli, Fossacesia – Casalbordino e Atessa
Centro pastorale – Fossacesia

Per le zone di Vasto e Gissi
Parrocchia San Marco – Vasto

Convegno Diocesano
Sabato 7 settembre
Parrocchia San Paolo Apostolo – Vasto

Programma
Ore 15.30 Arrivi e registrazione
Ore 15.45 Preghiera iniziale
Ore 16.00 Introduzione dell’Arcivescovo e presentazione dei lavori delle tre assemblee interzonali Domande all’Arcivescovo e dibattito
Ore 18.15 Conclusioni dell’Arcivescovo e partenze

 

Introduzione al Convegno Diocesano 2024 dedicato ai
Sacramenti  nella vita della Chiesa locale
di
Bruno Forte
Arcivescovo di Chieti-Vasto

Nella vita della Chiesa locale il Vescovo è chiamato ad essere il “primo dispensatore dei misteri di Dio… la guida, il promotore e il custode di tutta la vita liturgica” del suo popolo (Concilio Ecumenico Vaticano II, Costituzione sulla sacra liturgia Sacrosanctum Concilium, n. 41). È quindi impegno del Pastore diocesano fare in modo che tutti comprendano il senso autentico della liturgia e dei sacramenti: i Padri della Chiesa esprimevano questa convinzione parlando del vescovo come del “mistagogo”, colui cioè che introduce ai santi misteri con la parola e con la vita, prendendo per mano i fedeli perché arrivino a sperimentare la bellezza della salvezza di Dio realizzata in Cristo.

Animato da questa consapevolezza, ho dedicato i primi scritti pastorali indirizzati al popolo a me affidato alla spiegazione il più possibile semplice e comunicativa dei sacramenti della Chiesa: sono nate così le sette lettere, dedicata ciascuna ad uno dei sacramenti, luoghi di incontro con Dio e con la Sua bellezza salvifica, in cui si fa presente e opera Colui che è il sacramento originario, Cristo Gesù. A chi risponde all’invito «Vieni e vedi» per incontrare e conoscere il Signore Gesù, la Chiesa sin dalle sue origini propone un itinerario analogo a quello che il Maestro chiese ai due discepoli. Questo cammino di progressiva esperienza del mistero di Cristo, scandito da tappe, che alimentano e celebrano la fede, viene chiamato iniziazione cristiana. Sin dai tempi più antichi la Chiesa riconosce nel battesimo, nella confermazione e nell’eucaristia le tappe indispensabili dell’itinerario necessario per entrare nella comunità e fare in essa esperienza del Cristo: perciò ad essi viene dato il nome di sacramenti dell’iniziazione cristiana, e come tali ne ho trattato nelle lettere dal 2005 al 2011.

Il sacramento del perdono o riconciliazione viene, invece, a soccorrerci sempre di nuovo nella nostra condizione di peccato, raggiungendoci con la potenza sanante della grazia divina e trasformando il nostro cuore e i comportamenti in cui ci esprimiamo perché siano il più possibile conformi al disegno che Dio ha su ciascuno di noi. Ad esso ho dedicato la Lettera pastorale del 2005-2006 intitolata Confessarsi, perché? La riconciliazione e la bellezza di Dio, mentre per l’anno 2010-2011 ho proposto la lettera intitolata Il Medico celeste, dedicata al sacramento dell’unzione degli infermi, visto come un dono da proporre con sollecitudine in aiuto a chi è debilitato dalla malattia.

All’ordine sacro e al Matrimonio – chiamati i sacramenti della vocazione e del servizio – ho dedicato rispettivamente le lettere del 2009-2010, intitolate I colori dell’amore. Il matrimonio e la bellezza di Dio, e Preti per amore. Il sacerdozio e la bellezza di Dio, in cui si mostra come questi sacramenti siano ordinati alla salvezza propria e altrui, conferendo una missione particolare nella Chiesa al servizio dell’edificazione del popolo di Dio.

Poiché il settenario sacramentale scandisce il cammino della vita personale nelle sue tappe fondamentali e nelle sue esigenze vocazionali, la riflessione e la pratica pastorale dei sacramenti è decisiva per il cammino del popolo di Dio: rivisitare le lettere ad essi dedicate vuol dire, allora, rilanciare l’impegno per la crescita di una Chiesa sinodale missionaria, adulta e responsabile.