TRE PRIORITÀ PER IL CRISTIANESIMO PROSSIMO VENTURO

Omelia per la S. Messa di inaugurazione dell'Anno Accademico dell'Università
17-11-2007


‘Quando verrà il regno di Dio?’ (Lc 17,20): la domanda che risuona nel Vangelo di oggi ritorna spesso nel cuore del credente, come in quello di chiunque sia interessato a cercare ragioni di vita e di speranza nella complessità della storia. È una domanda alla quale Gesù risponde cambiando il verbo dal futuro al presente: ‘Il regno di Dio è in mezzo a voi’ (v. 21). Proprio così il Figlio dell’Uomo ci invita a discernere nel vivo del nostro oggi i segni dell’avvento di Dio e a orientare ad essi le scelte della vita e della storia. È questo peraltro il grande compito del pensiero esercitato nella ricerca e nello studio: come gli esploratori della terra di Canaan, quanti sono chiamati a ricercare, a insegnare e a studiare, devono esplorare la Terra Promessa, accendendo negli altri il desiderio della conquista, pur senza nascondere le difficoltà dell’impresa (cf. Num 13).


 


In questo momento di riflessione e di preghiera, cui ho voluto invitarvi per inaugurare l’anno accademico della nostra Università degli Studi, vorrei allora interrogarmi con Voi su quali mi sembrano le priorità che si profilano per il cristianesimo prossimo venturo e per il suo ruolo nella società e nella cultura. Con terminologia antica e – a mio parere ancora significativa ed utile – vorrei affidare alla meditazione di tutti l’indicazione di tre urgenze: la ‘testimonianza’, la ‘comunione’ e il ‘servizio’ (‘martyrìa’, ‘koinonìa’ e ‘diakonìa’).