Omelia nella Chiesa di Santa Maria Maggiore a Vasto

29-09-2004

Omelia in Santa Maria Maggiore
Vasto, 29 Settembre 2004

+ Bruno Forte
Arcivescovo Metropolita di Chieti-Vasto

Sorelle e Fratelli nella grazia del Battesimo,
Fratelli anche nella gioia del Sacerdozio che amiamo,

la festa del Santo Patrono è l’occasione preziosa per ricordare a un popolo la Sua vocazione più profonda, quella che Dio stesso ha inciso sulle tavole di carne del suo cuore attraverso il modello rappresentato dal Santo cui il popolo è affidato. Michele ‘ nostro Patrono ‘ è uno degli Arcangeli, cioè degli angeli principali che servono la gloria dell’Eterno e la Sua opera a favore delle creature.
‘Angelo’ è parola che viene dal greco e significa propriamente ‘annunciatore’: l’angelo è il messaggero di Dio, colui che ce ne testimonia la vicinanza e l’amore. Come ha scritto un pensatore laico, dalla profonda inquietudine religiosa, l’angelo è ‘necessario’ a tutti noi, perché ‘testimonia il mistero in quanto mistero, trasmette l’invisibile in quanto invisibile, non lo ‘tradisce’ per i sensi ” Ciò a cui propriamente educa l’Angelo è la nostalgia per la visione dell’Invisibile (Massimo Cacciari, L’Angelo necessario, Milano 1986, 15 e 23).