L’INFORMAZIONE E LA SFIDA DELLA VERITÀ

26-01-2008


1. “Che cos’è la verità?”: la domanda di Pilato sembra restare senza risposta nel racconto di Giovanni (Gv 18,38). Eppure, alle domande precedenti il Prigioniero non si era sottratto: segno che il suo silenzio non può essere interpretato come un rifiuto. Alle domande “politiche” del rappresentante di Cesare Gesù aveva risposto con determinazione: su quel terreno si era confrontato con lui, per portarlo su un altro piano, quello che il mero calcolo degli interessi non avrebbe potuto raggiungere. “Il mio regno non è di questo mondo” – “Dunque tu sei re?” – “Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce”. È a questo punto che Pilato – sfidato su un piano che lo trascende – pone la domanda che ci interessa: sembra, però, che abbia paura di ricevere la risposta. Lo lascia intuire il testo, che si affretta ad aggiungere un “e dicendo questo uscì…”.