La Persona al centro della comunicazione

(Convegno Chieti, 9 Febbraio 2007)
15-02-2007

1. ‘Del conoscere è icona il gesto dell’addio’: queste parole di Massimo Cacciari, tratte da quella che è forse la più speculativa delle sue opere (Dell’Inizio, 156), dicono in modo incisivo come non sia possibile alcuna conoscenza senza un legame d’amore, perché possiamo congedarci veramente soltanto da ciò / da chi nel più profondo amiamo. L’addio è uno sradicamento che presuppone un’appartenenza reciproca, una radice saldamente innestata; ed insieme, esso apre all’erranza verso il nuovo e l’ignoto, nella forma dell’esodo che al pellegrino assicura soltanto le garanzie della promessa dell’Altro, della speranza da esse dischiusa. La conoscenza, ogni conoscere autentico, suppone dunque un’appartenenza impigliata in lacci d’amore: come l’albero, il conoscere si nutre dalla radice e solo così può spandere i rami, le foglie e i frutti al vento e al sole della storia. Ne è segno evidente il linguaggio: una lingua – a cominciare dalla propria – si apprende per l’associarsi a situazioni vitali di frasi e parole, che solo così restano impresse nella linfa della memoria, capaci di evocare un senso e un significato, di volta in volta arricchiti dalla vita.