La Musica e il Sacro

01-03-2007

Può la musica essere un linguaggio del ‘sacro’, capace cioè di porsi come via verso il Mistero divino e porta del suo comunicarsi? La risposta a questa domanda suppone anzitutto che la musica possa essere in generale un linguaggio: non ritiene così la cosiddetta ‘teoria formalistica’, proposta ad esempio da Eduard Hanslick nelle sue ricerche sul ‘bello musicale’. Rifiutando ogni idea ‘contenutistica’, negando cioè che l’espressione di precisi sentimenti o esperienze possa essere il contenuto della musica, questa teoria riduce il bello musicale esclusivamente all’effetto dei suoni nel loro collegarsi: la musica non sarebbe che un ‘arabesco sonoro’, e il bello musicale non avrebbe in generale scopo alcuno, risolvendosi in ‘pura forma’. Se il fascino di questa teoria sta nell’apparente leggerezza che riconosce alla musica, svincolandola da ogni responsabilità comunicativa, la sua debolezza sta nell’assolutizzare l’atto musicale chiudendolo in se stesso e nell’immediata fruizione del soggetto.