I ragazzi di Loreto: una sfida per tutti

12-09-2007

Al di là di ogni aspettativa più ottimistica: tale è stata la risposta dei giovani all’invito rivolto loro da Papa Benedetto XVI per incontrarsi con lui a Loreto nella cosiddetta ‘Agorà’ dei giovani italiani. Le obiezioni erano tante: i giovani non sono più gli stessi che garantivano il successo di una formula nata più di vent’anni fa; Giovanni Paolo II aveva su di loro un fascino straordinario, assolutamente unico e legato alla sua personalità; Benedetto è il Papa teologo, che nulla sembra offrire all’emotività dei ragazzi e chiede invece una serietà assoluta di riflessione e di coinvolgimento, che è difficile aspettarsi dalle attuali giovani generazioni’ Tutte queste obiezioni sono state smentite: oltre cinquecentomila ragazzi hanno risposto all’invito; la loro partecipazione è stata certo entusiastica, ma ha avuto un tratto di serietà e di impegno veramente impressionante. Quando il Papa ha parlato, quando ha risposto a braccio alle domande dei giovani, il silenzio dell’ascolto era assoluto, si potrebbe dire perfino ‘assordante’ se confrontato col chiasso della chiacchiera mediatica e del politichese imperante. Nessuna teatralità ha dominato la scena: emblematico è stato in tal senso l’arrivo del Papa. Mentre la folla di centinaia di migliaia di giovani lo osannava gridando il suo nome, Benedetto XVI ha tirato dritto verso le quinte del palco, senza neanche voltarsi a fare un gesto di saluto. E questo non per mancanza di coinvolgimento, ma per quella sua naturale timidezza e ritrosia, che paradossalmente piace ai ragazzi perché mostra loro il volto di un Papa familiare, come uno che si comporta con loro con la stessa naturalezza del nonno che hanno in casa. Soprattutto, però, emergono dall’incontro di Loreto ‘ e da quelli vissuti nei giorni precedenti nelle Diocesi ospitanti, fra cui la mia ‘ tre indicazioni che non bisogna lasciar cadere.