I GIOVANI NELLA SOCIETÀ CHE CAMBIA E LA FEDE COME SENSO DELLA VITA

28-01-2008


1. FIGLI DEL POSTMODERNO? I GIOVANI NEL TEMPO DELLA CRISI


a) Dall’ebbrezza del senso alla sua crisi


Dove siamo? Chi siamo? La risposta a queste domande può solo evocare la complessità del trapasso epocale di cui tutti noi siamo al tempo stesso spettatori e attori. In generale si può dire che il passaggio dal “secolo lungo”, l’Ottocento liberale borghese, iniziato col mito della rivoluzione francese e conclusosi con la tragedia della prima guerra mondiale, al cosiddetto “secolo breve”1, segnato dall’affermarsi dei frutti estremi dell’ottimismo totalitario dei modelli ideologici e dalla loro crisi, può essere colto nel movimento di deriva che va dall’ebbrezza del senso alla sua crisi. Così lo rappresentano Max Horkheimer e Theodor W. Adorno all’inizio della loro Dialettica dell’Illuminismo: «L’illuminismo, nel senso più ampio di pensiero in continuo progresso, ha perseguito da sempre l’obiettivo di togliere agli uomini la paura e di renderli padroni. Ma la terra interamente illuminata risplende all’insegna di trionfale sventura»2.