Dove abita Dio? Architettura e spazi del Sacro

26-11-2005

1. La scrittura della luce In un testo, le cui conseguenze per la storia dell’arte difficilmente saranno esagerate, il Concilio Costantinopolitano IV nell’870 conferma la condanna dell’iconoclastia pronunciata dal Niceno II (787), affermando che ‘quanto il discorso (lógos) dice in sillabe (en syllabé) la scrittura in colori (è en krómasi grafé) lo annuncia e lo rende presente’ (DS 654). Il collegamento fra il ‘sillabare del lógos’ e la ‘grafia dei colori’ non sorprende chi consideri come nella tradizione orientale l’iconografo non sia colui che dipinge, ma colui che ‘scrive’ l’icona: la ‘scrive’, precisamente perché si serve di linee e di colori. Come la linea delimita lo spazio e circoscrive una forma, così fa la lettera dell’alfabeto o il disegno dell’ideogramma: la linea dà forma allo spazio, lo in-scrive. L’icona in quanto spazio ‘in-formato’ è ‘scritta’.