DIO, LA RICERCA E LA FEDE NEL PENSIERO DI JOSEPH RATZINGER

29-04-2005

È lo stesso Joseph Ratzinger a offrirci la chiave di lettura della sua opera di pensatore della fede e di uomo di dialogo con i cercatori di Dio quando afferma che lo scopo della Sua vita intera è stato quello di dedicarsi «al servizio della parola di Dio che cerca e si procura ascolti tra le mille parole degli uomini» (Prefazione a A. Nichols, Joseph Ratzinger, San Paolo, Cinisello Balsamo 1996, 6). Chi cerca e si procura ascolti non ha nulla del presuntuoso possessore della Verità che voglia imporla agli altri a colpi di clava: Ratzinger pone e accoglie domande vere e non offre mai risposte che non siano rigorosamente argomentate. Ne è prova significativa tra tante il dialogo svoltosi il 19 gennaio 2004 a Monaco di Baviera fra lui e il filosofo Jürgen Habermas su I fondamenti morali prepolitici dello Stato liberale (di cui è imminente l’uscita in volume per la Morcelliana di Brescia). Se Habermas è considerato come il più influente filosofo tedesco del momento, il cui ruolo appare persino quello di dare voce alla coscienza morale nella cultura politica del Paese, Ratzinger non è solo il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede divenuto oggi Papa Benedetto XVI, ma anche il fine intellettuale che – ad esempio – nel 1992 è stato accolto nell’«Académie des Sciences Morales et Politiques» dell’«Institut de France», lui, uomo di Chiesa tedesco.