Deus caritas est: un commento all’enciclica di Benedetto XVI

28-01-2006

La prima enciclica è di solito lo strumento con cui un nuovo Papa presenta alla Chiesa e al mondo ciò che gli sta soprattutto a cuore: per Benedetto XVI questo centro e cuore è l’amore. Un tema perfino troppo semplice, scontato: così obietteranno quanti dal Papa teologo si sarebbero aspettata chi sa quale complicata analisi della situazione e chi sa quale elaborata terapia. In realtà, dietro l’Enciclica Dio è amore si colgono ragioni tutt’altro che banali, riconducibili ad almeno tre scenari, evocati con la semplicità cui solo un lungo cammino conduce: lo scenario del cuore, lo scenario del tempo e lo scenario della Chiesa attuale. Lo scenario del cuore è presto detto: siamo fatti per amare e non ci realizzeremo che amando. Eppure, questo incancellabile bisogno d’amore è continuamente frustrato dalle falsificazioni e dagli inganni che riempiono la vita e la storia. Palese o repressa c’è in tutti la domanda: chi renderà possibile questo impossibile amore? È l’amore donato dall’alto – risponde il Papa – che ci rende capaci di amare al di là di ogni misura di stanchezza, di ogni trappola della vita.