Che significa Evangelizzare?

26-10-2004

‘Donaci, Signore, di amare la Tua Chiesa, l’amata. Fa’ che rimaniamo fedeli ad essa come ad una madre amorevole, premurosa e benigna, affinché con lei e per mezzo suo possiamo meritare di essere di casa presso di Te, Dio e Padre nostro. Amen!’: queste parole di San Quodvultdeus di Cartagine (Sulla professione di fede per gli aspiranti al battesimo, III,12. 13), ci introducono nel modo migliore alla meditazione sulla Chiesa dell’amore e sulla sua missione evangelizzatrice, della quale si può veramente parlare soltanto a partire da una fede innamorata e umile. ‘Ubi amor, ibi oculus’, dicevano i Medioevali: è l’amore che dona lo sguardo e offre la chiave per aprire la porta del mistero, in particolare quello dell’essere e dell’agire della Chiesa, che Gesù è venuto a fondare sulla terra. Che la Chiesa sia la comunità dei figli resi tali nel Figlio, degli amati nell’Amato, lo mostra densamente una parola usata soprattutto dal Vangelo di Giovanni: la congiunzione comparativa ‘kathós’, ‘come’. Essa ricorre sulle labbra del Signore Gesù per indicare il tipo di relazione che esiste fra sé e i suoi, oltre che fra i suoi e l’unità che egli vive da sempre col Padre: ‘Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi’ (Gv 15,12; cf. 13,34) – ‘Che essi siano uno, come noi siamo uno’ (Gv 17,21. 22). Da queste frasi risulta la ricchezza di significato del termine: ‘kathós’ indica una relazione al tempo stesso causale, esemplare e finale, che mostra nella Trinità la fonte, il modello e la meta della comunione dei discepoli di Gesù, la Chiesa.
La Chiesa viene dall’amore dei Tre (‘Ecclesia de Trinitate’), è immagine della comunione trinitaria (‘communio sanctorum’) e tende verso la Trinità nel cammino del tempo (‘Ecclesia viatorum’). Tutto nella Chiesa viene dall’amore del Dio tre volte Santo: il cuore pulsante della Chiesa è l”agápe’, l’amore che viene dall’alto e tende a tornare in alto. L”agápe’ è la regola di vita dei discepoli di Gesù, che credono in forza della Sua rivelazione nell’amore infinito del Padre: l”agápe’ è la fonte inesauribile dello slancio missionario della Chiesa al servizio dell’evangelizzazione del mondo fino agli estremi confini della terra e del cuore. Il ‘kathós’ ci fa capire che la Chiesa vive del dinamismo fondamentale di lasciarsi amare dal Padre per Cristo nello Spirito, per amare il Padre per Cristo nello stesso Spirito e il mondo intero in Loro. Amati nell’Amato, siamo amati per amare: è per questo che il ‘kathós’ si unisce in Giovanni a un’altra espressione, il pronome di reciprocità ‘allélon – allélous’ – ‘gli uni gli altri’. L’amore partecipatoci dai Tre si manifesta nell’amore reciproco: amarci gli uni gli altri è l’altro volto dell’unico amore che costituisce la Chiesa. Se il ‘come’ dice il rapporto tra noi e la Trinità, ‘allélon – allélous’ dice il rapporto della reciprocità fra di noi e del servizio agli altri: la carità di Dio fonda la carità fraterna e la missione ecclesiale!