Alle sorgenti dell’evangelizzazione

16-07-2005

Un annuncio di gioia attraverso un servizio di amore
Relazione al Convegno Catechistico Diocesano 14 Luglio 2005
di
+ Bruno Forte
Arcivescovo di Chieti-Vasto

1. L=incontro che cambia la vita: l’esperienza pasquale
All’inizio vi fu l’esperienza di un incontro: ai pavidi fuggiaschi del Venerdì Santo Gesù si mostrò vivente (cf. At 1,3). Quest’incontro fu talmente decisivo per loro, che la loro esistenza ne venne totalmente trasformata: alla paura si sostituì il coraggio; all’abbandono l’invio; i fuggitivi divennero i testimoni, per esserlo ormai fino alla fine, in una vita donata senza riserve a Colui che avevano tradito nell=Aora delle tenebre@. Uno iato evidente sta, quindi, fra il tramonto del Venerdì Santo e l’alba di Pasqua: uno spazio vuoto, in cui è accaduto qualcosa di talmente importante, da dare origine allo sviluppo del cristianesimo nella storia. Che cosa? Dove lo storico profano non può che constatare l=inaudito Anuovo inizio@ del movimento cristiano, rinunciando semplicemente a spiegarne le cause dopo il fallimento delle varie interpretazioni Aliberali@ della nascita della fede pasquale, che tendevano a farne un’esperienza puramente soggettiva dei discepoli, l’annuncio registrato nei testi del Nuovo Testamento confessa l’incontro col Risorto come esperienza di grazia: ad essa ci danno accesso specialmente i racconti delle apparizioni. I cinque gruppi di racconti (la tradizione paolina: 1 Cor 15,5 8; quella di Marco: Mc 16,9 20; quella di Matteo: Mt 28,9 10.16 20; quella lucana: Lc 24,13 53; e quella giovannea: Gv 20,14 29 e 21) non si lasciano armonizzare fra di loro nei dati cronologici e geografici: essi, tuttavia, sono costruiti tutti su una medesima struttura, che lascia trasparire le caratteristiche fondamentali dell’esperienza di cui parlano. Vi si ritrova sempre l’iniziativa del Risorto, il processo di riconoscimento da parte dei discepoli, la missione, che fa di essi i testimoni di ciò che hanno Audito e visto con i loro occhi e contemplato e toccato con le loro mani@ (cf. 1Gv 1,1).