Al servizio della Verità. Articolo pubblicato su L’Osservatore Romano

29-04-2005

Articolo pubblicato su L’Osservatore Romano

La produzione teologica di Joseph Ratzinger è troppo vasta e complessa perché si possa presumere di darne conto in una breve presentazione: non esiterei a dire – con le Sue stesse parole – che l’intera opera della Sua vita è stata quella di dedicarsi «al servizio della parola di Dio che cerca e si procura ascolti tra le mille parole degli uomini» (Prefazione a A. Nichols, Joseph Ratzinger, San Paolo, Cinisello Balsamo 1996, 6). E questo non in un’avventura individuale senza radici profonde, ma pescando nella grande tradizione e comunione della Chiesa di Dio come vero ‘uomo ecclesiale’: dagli studi sull’amatissimo Agostino e su Bonaventura alla frequentazione dei maestri dell’eredità di Monaco (Sailer, con la teologia della vita ecclesiale, Baader e Görres, con l’interesse alla metafisica, al misticismo e alla filosofia sociale, lo stesso Döllinger, con la sensibilità per la continuità organica della tradizione, Bardenhewer, col grande amore ai Padri, Grabmann e Schmaus, con l’attenzione feconda al pensiero medioevale e la ricerca sempre viva di chiarificazione e di sistematizzazione), il futuro Benedetto XVI si nutre di uno straordinario patrimonio di fede e di pensiero, che attualizza e rielabora al fine di dire in modo nuovo il messaggio antico della rivelazione cristiana per l’inquieta cultura del nostro tempo, segnato da cambiamenti tanto rapidi, quanto profondi. Non potendo abbracciare l’intera vastità di questa impresa, raccolgo la mia presentazione intorno a tre punti nodali, che intitolo rispettivamente ‘verso la Chiesa’, ‘nella Chiesa’ e ‘per mezzo della Chiesa’ (Ad Ecclesiam – In Ecclesia – Per Ecclesiam): essi basteranno a dimostrare quanto ampio sia stato l’orizzonte dell’opera teologica del futuro Benedetto XVI e quanto essa abbia influito sulla coscienza della Chiesa del Vaticano II e del post-concilio fino ai nostri giorni.