Un volto che attira

 Oltre due milioni i fedeli che si sono recati a Manoppello

Un’affluenza record di pellegrini, quella registrata nel Santuario del Volto Santo a Manoppello, in Abruzzo, dove è conservata la Veronica, sparita nel 1608 da Roma e ritrovata nel 1618 nel paesino della diocesi di Chieti-Vasto. E da quando, nel 1638, fu donata ai frati cappuccini che gestiscono il Santuario, la preziosa reliquia è custodita e venerata da un numero sempre maggiore di fedeli. E infatti, in quest’anno giubilare, al di là delle più ottimistiche previsioni, il Santuario del Volto Santo è stato visitato da oltre un milione di pellegrini provenienti soprattutto da Germania, Austria, Polonia e Croazia. La statistica è stata resa nota dal responsabile del Progetto comunicazione Giubileo della Regione Abruzzo, Antonio Bini, secondo cui la reliquia è stato “uno degli autentici exploit del Giubileo del 2000”. E Padre Germano Di Pietro, rettore del Santuario, ha aggiunto: “Un sondaggio rivela che, in quest’anno, si è avuta un’affluenza di pullman del 222 per cento superiore a quella abituale”.
“Da luogo di culto strettamente locale – ha spiegato Bindi – e poco conosciuto anche in Abruzzo, il Volto Santo è divenuto in pochi mesi una delle più importanti mete religiose della cristianità, grazie alla divulgazione a livello internazionale degli studi sull’identificazione della reliquia della Veronica (vera immagine) e alla dimostrazione dell’unicità del Volto di Manoppello con la Sindone di Torino”. Fedeli, quelli che hanno affollato il Santuario, alla ricerca di una grazia. “Ma soprattutto – sottolinea Padre Germano – i pellegrini vengono qui per lasciarsi guardare dal volto di Cristo e stabilire con Lui, in questo modo, un rapporto diretto che dà serenità, un incontro vero che trova il suo punto di arrivo nell’Eucarestia”.
Il Volto Santo custodito a Manoppello da circa 400 anni, è un velo di 17 centimetri per 24, sul quale sarebbe impresso il volto di Gesù Cristo. Secondo la teoria di Padre Pfeiffer, gesuita tedesco e storico dell’arte, si tratta, appunto, del velo venerato nella cattedrale di Roma. “Gli studi – continua Padre Germano – vertono su tre ambiti privilegiati, come mostrato anche al Cardinal Sodano che l’anno scorso ha visitato il nostro Santuario. La ricostruzione storica, la sovrapposizione con la Sindone, così come spiegato da suor Blandina, lo studio sull’assenza di colore”. Tre motivi sufficienti, per Padre Pfeiffer, ad identificare il velo di Manoppello con il tessuto adagiato sulla salma di Gesù. L’Arcivescovo di Chieti-Vasto, Edoardo Menichelli, ha ricordato “la serietà e l’ampiezza” del compito che attende la Chiesa e i fedeli e che deriva “dall’accresciuta sensibilità nata attorno al Volto”. E per quest’anno, è già previsto un progetto di mostre-evento sulla reliquia che toccheranno 15 località italiane ed europee. “Una mobilitazione generale”, quella che quest’anno si è avuta nel santuario, come spiegato da Padre Ignazio che ha aggiunto: “È stato un periodo intenso, questo vissuto da noi pochi religiosi, tutti over 60 , tre dei quali over 75