Non temere, è Natale

Caro fratello, cara sorella in Cristo.

Il Natale del Signore vuole che noi abbandoniamo la frenesia delle nostre attività, spesso legate alla preoccupazione e talora persino segnate dall’angoscia, per riconquistare il misterioso bene del silenzio contemplativo e meritare la grazia dello spirito di adorazione.

I. AFFIDIAMOCI AL MISTERO DI NATALE

Ci è chiesto d’inginocchiarci, in preghiera e in pace, dinanzi alla culla del Bambino di Betlemme, per porre tre atti umani, ma che recano ad un tempo con sé il segno dell’esperienza credente: contemplare, tacere e adorare.

Contemplando. L’adorazione-contemplazione del Natale non coincide con un disimpegnato o sentimentalistico guardare: la contemplazione, piuttosto, è “uno sguardo libero, penetrante, immobile” (Ugo di S. Vittore).
La contemplazione è uno sguardo intenso, dal quale possiamo trarre la giusta carica di gaudio e di speranza per affrontare e vincere la fatica dell’esodo.
È Natale, contempla.