La Madonna e san Camillo

 Benedetta una nuova statua del santo abruzzese

 Di nuovo insieme: da quel lontano 1592, quando san Camillo si recò a Loreto e iniziò quel singolare rapporto che lo legherà alla Vergine per tutta la vita, ad oggi. Una duplice festa, la celebrazione che ha visto, giovedì 11 ottobre, riunita tutta la diocesi di Chieti-Vasto nella cappella dell’ospedale clinicizzato di Chieti, dove era arrivata in visita l’icona della Madonna di Loreto, in pellegrinaggio a Chieti prima di giungere a Roma dove il Santo Padre le affiderà le famiglie italiane. Accanto a lei, la nuova statua di san Camillo che è stata benedetta dall’Arcivescovo Edoardo Menichelli (che ha salutato san Camillo come «il santo più illustre d’Abruzzo e la gemma della diocesi»), alla presenza di padre Renato Salvatore, Vicario Generale dell’Ordine dei Camilliani, di alcuni Ministri degli Infermi arrivati da Roma e delle Figlie di san Camillo.
«Lei ‘ ha spiegato Mons. Menichelli additando la Vergine lauretana ‘ è stata donna, sposa, madre e figlia; per questo ci educa alla comprensione dell’insostituibilità della famiglia. La sacralità della famiglia oggi è offesa; i suoi valori sono poco amati. Confidare in Maria vuol dire presentarle la propria realtà familiare chiedendo che faccia scendere sulle giovani coppie il dono della sapienza». Per questo, ha continuato il Presule, siamo invitati a farci «annunciatori della santità della famiglia, chiamata a costituire, oggi, un punto di riferimento di stabilità sociale». E, dopo aver ricordato la beatificazione dei coniugi Beltrame-Quattrocchi, Mons. Menichelli ha benedetto la statua di san Camillo, il santo che è «premuroso nella solidarietà fraterna» e che è sempre stato legato a Maria. «Dobbiamo ricordare ‘ ha sottolineato padre Renato Salvatore ‘ il mistero a cui la Madonna e san Camillo ci riportano, cioè quello dell’Incarnazione. Non c’è sofferenza, pianto o lacrima umana che non siano già stati di Dio».
Ma, oltre la consapevolezza di questa ‘compassione’, «c’è la certezza ‘ continua padre Renato ‘ della resurrezione: la stessa sofferenza, se vissuta in comunione con Dio, assume un valore eccezionale». È questo il metodo per arrivare alla santità, come lo fu per padre Luigi Tezza, religioso Camilliano che sarà beatificato domenica 4 novembre. «Dobbiamo diventare santi ‘ ha incitato padre Renato Salvatore ‘ facendo il bene quotidiano».