In 500 per la beatificazione

 22 ottobre a Roma

 Saranno oltre 500 le persone della nostra diocesi che domenica 22 ottobre parteciperanno in piazza San Pietro, a Roma, alla beatificazione dei coniugi Beltrame – Quattrocchi: 11 pullman da tutte le zone pastorali della nostra Chiesa locale, 5 già presenti da oggi in Vaticano e altri 6 in arrivo per la solenne concelebrazione presieduta dal Santo Padre.
«Il programma dell’evento – spiega don Mario Pagan, assistente ecclesiale dell’Ufficio diocesano di Pastorale Familiare – si compone di tre appuntamenti: il primo, è il Convegno nazionale, che a Roma vede riunite dal 17 al 20 ottobre 2 coppie della diocesi, accompagnate da me e dal nostro Arcivescovo, dal tema “La famiglia soggetto sociale: radici, sfide e progetti”, poi sabato sera ci sarà la veglia e le testimonianze delle varie famiglie italiane». E ad offrire la propria riflessione è chiamata proprio una coppia di Chieti, i coniugi Di Bonaventura. La veglia, trasmessa in diretta su Rai1, è di sicuro uno dei momenti più seguiti di tutta la celebrazione.
«Infine domenica – riprende don Mario – c’è la solenne messa di beatificazione, un evento straordinario perché finora ci sono stati solo santi “single” mentre adesso, per la prima volta, sarà beatificata una coppia di sposi e di genitori». Un momento importante. Don Mario non ne ha dubbi ed aggiunge: «La famiglia è il punto nodale della crescita della Chiesa e della società; ora, finalmente, sta riacquistando il suo posto originale e di responsabilità. Non può cambiare la società se non ci sono famiglie che compiono un cammino umano e cristiano. La famiglia è, addirittura, la prima via per arrivare a Cristo e agli uomini, perché da essa nascono tutti i valori, nasce la solidarietà. Se la famiglia riuscirà a diventare ciò che è nel progetto di Dio, allora le cose potranno cambiare».
Ciò che occorre sottolineare, infine, è il grande numero di partecipanti della diocesi all’evento: segno di un cammino compiuto, dai responsabili diocesani di Pastorale Familiare, con passione anche se spesso tra mille difficoltà. «Certo – conclude don Mario -, il numero sta anche a significare la volontà delle persone di sentirsi impegnati a vivere la famiglia così come deve essere e ad evangelizzare le altre famiglie».