Il Sinodo per e con i giovani. Doni, sfide e promesse

L’immagine di Chiesa che emerge dall’esperienza del Sinodo che si sta svolgendo in Vaticano, ricca della partecipazione di 270 vescovi di ogni parte del mondo, oltre a 50 giovani uditori e a molti esperti e consultori, è quella di una comunità sinodale e fraterna, dove i giovani sono non solo oggetto preferenziale dell’attenzione generale, ma anche soggetti protagonisti dei processi decisionali. Prioritario è l’intento di ascoltare i giovani, accostandosi ai luoghi vitali dove essi agiscono e alle sfide con cui si confrontano. Fra le più rilevanti ci sono certamente quelle legate alle situazioni di emarginazione, che riguardano in particolare le donne, spesso ancora vittime di un maschilismo duro a morire, ma anche persone affette da dipendenze o segnate da sofferenze fisiche o spirituali, davanti alle quali i giovani spesso restano muti e sconcertati, quasi incapaci di reagire attivamente. Speciale attenzione e accompagnamento sono stati richiesti per le persone con orientamento omosessuale.
La sfida del lavoro risulta per i giovani quella dominante, specie in rapporto alle scelte che essi devono fare riguardo alla loro preparazione e al futuro, ed è particolarmente drammatica in alcuni contesti segnati dalla mancanza di possibilità lavorative o dalla non corrispondenza fra ciò per cui si sono preparati e ciò che viene loro proposto. Decisivo è poi per i giovani il mondo della comunicazione, specialmente digitale, così pervasivo da divenire per i più l’effettivo ambiente di vita, anche molto condizionante. Da più parti si osserva come le questioni etiche si presentino all’esperienza dei giovani molto più di quanto comunemente si creda, ad esempio in rapporto all’esercizio della sessualità, all’esperienza sempre drammatica dell’aborto e a forme di esclusione etnica e sociale ancora molto diffuse. Anche il mondo dell’occultismo e dell’esoterismo esercita sul mondo giovanile una influenza da non sottovalutare. …
 
Bruno Forte