“Che è mai questo?”

Lettera ai Giovani, 2000

Carissimi giovani,
non vi meravigli il titolo di questa mia lettera: mi sono servito della stessa espressione di sorpresa dei contemporanei di Gesù.
Con gioia e trepidazione vi scrivo, non solo per continuare un dialogo che si è snodato in tanti incontri, ma soprattutto perché in questo Giubileo di grazia diventa forte l’esigenza di tornare a fissare lo sguardo su Gesù, di ripartire da Lui per non perderci nel labirinto di una società che, nella sua accelerazione vertiginosa, frantuma certezze consolidate e apre voragini di devastazione inferiore.

Cos’è accaduto infatti, complici i silenzi e le distrazioni dei credenti, in questi ultimi tempi?
Un passaggio, ovattato e violento nello stesso tempo: dalle ideologie che avevano la pretesa di incartare tutta la realtà al “pensiero debole” capace di suscitare speranze che hanno solo il respiro dell’ “attimo”, dalla solidarietà al soggettivismo esasperato, da la centralità della persona al mercato che regola rapporti e passioni, dalla ricerca appassionata della verità alla notizia urlata, dalla tenerezza spirituale dell’incontro affettivo alla mercificazione degradata della sessualità.

Ognuno di voi si chieda:
Sono libero da pregiudizi, da condizionamenti esterni ?
Dove attingo il punto solido di riferimento per non camminare da smarrito ?
Coltivo una identità intellettuale e morale ?
Riesco a distinguere tra bene e male ?
Riconosco i corruttori e i distruttori della mia generazione ?
Seguo la cultura diffusa delle apparenze, dello scetticismo ostentato, dell’indifferenza all’ “altro”, dello sballo ?
Da dove posso ripartire per dare senso pieno ai miei giorni, ai miei anni, per non affogare nel pantano del nulla scambiato per mare di libertà ?

Lasciatevi, penetrare e invadere da questi interrogativi.
Ma non dite “da dove”, bensì “da Chi”, perché il cuore si muove solo se afferrato da un grande amore, solo se viene catturato da “un fascino reale e incontrabile”.

Questo Chi è Gesù Cristo.
Il Gesù della mia, della vostra fede.

Ma perché Lui torni ad essere la Persona che seduce e sconvolge la vita restituendola come vocazione di fedeltà al Padre, non dovete guardarlo come un personaggio perso nelle nebbie dei passato o come una evanescente e scolorita Parola schiacciata tra le tante parole del mondo contemporaneo.

Dovete tornare a stupirvi dinanzi a Gesù Vivo e Bello ora, oggi.
Dovete ripetere lo stesso stupore che provarono i suoi contemporanei a Cafarnao che si chiedevano: “Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità,” (Marco 1, 27).

Nella bibbia tradotta in lingua corrente in comunione tra le varie confessioni cristiane si legge dello sconcerto degli ascoltatori con questa affermazione: “Che succede?”.

Da questo stupore, che è un sussulto del cuore, nascono le domande, viene superato l’appiattimento sulla materia, vengono demoliti i conformismi e si coglie che la Sua Verità è il vino nuovo che rompe le botti vecchie delle menzogne, del vuoto interiore, delle prevaricazioni, degli egoismi, del solo presente.
E si comprende che la Sua storia e la vostra storia sono chiamate a fondersi in una unità che niente e nessuno potrà mai sciogliere.

Come scriveva Peguy: “E’ la medesima storia, esattamente la stessa, eternamente la stessa, che è accaduta in quel tempo e in quel paese e che accade tutti i giorni”.
Per questo vi chiedo ancora:
Non è forse nuovo Gesù tra i tanti e banali miti del nostro tempo ?
Non è nuovo il Suo Vangelo? Nuovo e capace di rivoltare la vostra esistenza e la società intera?

Il Signore Gesù è l’unico capace di rovesciare la cultura del materialismo e quel tentativo raffinato di definire la vita come “tempo terreno”, che non va “oltre”.

E’ il Signore Gesù, vi fa irrompere nel vostro oggi, il sopranaturale che lo rischiara e lo esternizza.

Gesù ci dice la verità: non induce alla leggerezza dell’etica, né fa piccola la “paga” necessaria alla realizzazione: one l’amore come decisione etica e la croce come evento di libertà.

Desidero ascoltarvi e ascoltare le vostre risposte.
Vi incontrerò nelle Zone Pastorali della nostra Diocesi con i vostri Sacerdoti, educatori, responsabili ed animatori ai quali affido questa lettera.
E insieme parteciperemo alla XV Giornata Mondiale della Gioventù nel mese di Agosto per celebrare, con il Santo Padre, la “Bellezza antica e sempre nuova” di Cristo, Vi abbraccio e benedico.

Festa Liturgica dì S. Giuseppe, 19 marzo 2000